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HSBC: Scosse a Londra, in Israele e perfino in Svizzera.

È in Gran Bretagna, dove la Hsbc ha il suo quartier generale, che l’onda d’urto della Lista Falciani sta creando gli scossoni più forti. Dopo le accuse del leader dell’opposizione laburista Ed Miliband al premier David Cameron, per aver nominato l’ex Ceo di Hsbc, Stephen Green, al ministero del commercio nel 2011 (Green ha lasciato l’incarico nel 2013), ora il parlamento ha deciso di indagare sulle presunte politiche illecite della consociata svizzera della Hsbc.
 
La Treasury committee ha convocato per il 25 febbraio il presidente della Hsbc Douglas Flint e il chief executive officer dell’Hmrc (l’autorità fiscale del Regno Unito), Lin Homer, per cercare di capirne di più dopo le ammissioni del colosso bancario britannico sulla mancanza di controlli nella sua filiale ginevrina.
 
Anche il Serious Fraud Office, che si occupa delle indagini di riciclaggio su larga scala, ha annunciato che si metterà in contatto con l’Hmrc, probabilmente per ampliare le sue investigazioni.
 
Hervé Falciani, l’ingegnere informatico che ha prelevato l’archivio della Hsbc Pivate Bank, ha rivelato ieri in un’intervista a Sky News di aver allertato le autorità britanniche sulla Hsbc già nel 2008.
 
Il clamore creato dall’iniziativa del Consorzio internazionale giornalisti investigativi (che sta diffondendo in questi giorni la Lista Falciani contemporaneamente in 45 paesi di tutto il mondo), ha smosso anche le autorità fiscali israeliane. I clienti della Hsbc residenti nel Paese sono 6.554 con depositi complessivi per 10 miliardi di dollari.
 
I giornali hanno pubblicato i nomi di banchieri, manager, avvocati, presentatori tv, artisti e calciatori che hanno depositato soldi in Svizzera. E ieri la Israel Tax Authority ha annunciato che hanno depositato soldi in Svizzera. E ieri la Israel Tax Authority ha annunciato che cercherà di ottenere gli elenchi. Ci aveva già provato in passato senza alcun successo ma ora presenterà una nuova richiesta alle autorità francesi.
 
Una richiesta formale è già partita, invece, dall’Austria: il ministro delle Finanze ha comunicato di aver chiesto assistenza giudiziaria al governo di Parigi. Secondo i dati in possesso del Consorzio investigativo, circa 1.200 conti della Hsbc erano intestati a cittadini austriaci, per un ammontare complessivo di 1,2 miliardi di dollari.
 
Si smuove perfino la Svizzera, che nei mesi scorsi ha rinviato a giudizio Falciani per spionaggio economico e violazione del segreto bancario. La procura di Ginevra ha avviato un’analisi preliminare delle informazioni pubblicate sui giornali per decidere se aprire un’inchiesta. I portavoce della procura mettono però le mani avanti: l’avvio della “riflessione” non significa che si arriverà a una decisione sulle indagini. Ma di fronte al clamore dello scandalo SwissLeaks, neppure le autorità della Confederazione possono rimanere immobili.
 
Il Sole 24 Ore
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