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La voluntary azzera il capitale. Il provvedimento è troppo oneroso e si rischia un flop.

La scure dei dottori commercialisti sul rientro dei capitali: il provvedimento è troppo oneroso e si rischia un flop. Dalle simulazioni predisposte dalla fondazione dei dottori commercialisti (si vedano tabelle a pagina 33) emerge che dai calcoli complessi arriverebbe, per i contribuenti intenzionati al rimpatrio, un conto salatissimo: quasi il 100% del capitale.

«Rispetto al valore finale dell’investimento», si legge nella nota del consiglio nazionale guidato da Gerardo Longobardi,» «il costo andrà infatti da un minimo del 5%, particolarmente conveniente, a un massimo del 97% che di fatto dell’investimento azzera l’importo».
 
Lo studio ha preso in esame la simulazione su tre diverse ipotesi. Per come è stata concepita – afferma Luigi Mandolesi, consigliere nazionale dei commercialisti, la norma sulla diclosure rischia di non raggiungere i risultati sperati. È troppo complessa e molto spesso troppo onerosa.
 
Ecco le analisi della fondazione dei dottori commercialisti: le principali variabili che influenzano il costo dell’operazione, spiegano i commercialisti, sono rappresentate dal Paese e dalla «stagionatura» dell’investimento nonché dalla tipologia di evasione eventualmente commessa. Nel primo caso si prende in esame gli investimenti effettuati da soggetti non imprenditori in Paesi White list o in Black List , che dovessero stipulare un accordo con l’Italia entro 60 giorni . Un costo per il rientro dei capitali pari al 4,61% .
 
Il caso in cui la disclosure risulta più conveniente è sicuramente quello relativo agli investimenti effettuati da soggetti non imprenditori in Paesi appartenenti alla White list o in quelli Black List , come la Svizzera, se, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della nuova disciplina, stipuleranno con l’Italia un accordo sullo scambio di informazioni e se il contribuente autorizzerà l’intermediario estero a trasmettere alle autorità fiscali italiane, su loro richiesta, i dati delle attività estere. In questa ipotesi, indipendentemente dal periodo in cui l’investimento è stato effettuato, i periodi accertabili non possono essere più di cinque (tranne i casi di rilevanza penale tributaria dell’illecito eventualmente commesso), per cui la disclosure si risolve nel pagamento delle imposte sostitutive sui rendimenti finanziari dell’investimento e delle corrispondenti sanzioni in misura ridotta oltre a quelle, parimenti ridotte, relative al quadro RW. 
 
Nel secondo caso gli investimenti effettuati da soggetti non imprenditori in Paesi Black List che non stipuleranno un accordo con l’Italia.
 
Italia Oggi
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